75° Anniversario della Liberazione, la cerimonia ai monumenti dei caduti di Brusaporto
Oggi festeggiamo il 75° Anniversario della Liberazione. Ringrazio tutti coloro che sono qui presenti per rendere omaggio a chi ha combattuto per la nostra libertà.
Ringrazio tutti i cittadini che ci guardano in diretta da casa, e che avrebbero voluto condividere con noi questa giornata solenne, ma a causa di questa pandemia che ha colpito l’intero Paese non possono essere qui.
È doveroso, ma soprattutto rispettoso ricordare questa giornata così importante per la nostra patria, specialmente in questi giorni tristi e difficili, come quelli che stiamo attraversando.
Abbiamo prima reso omaggio al Monumento dei nostri Alpini e successivamente al Monumento di tutti i nostri Caduti, eroi ai quali offriamo il nostro rispetto, la nostra stima e il nostro ringraziamento.
Oggi è il giorno della Libertà, un valore inalienabile che ciascuno di noi vive secondo le proprie abitudini perché il fatto di essere “liberi” sta nella possibilità di non piegare la testa, di esprimere il proprio assenso e anche il proprio dissenso.
Questa è la possibilità che ci hanno donato i nostri nonni combattendo. Non importa quale siano i colori politici che rappresentiamo: la libertà deve essere difesa da tutti. Un bene prezioso che troppo spesso per contrapposizioni politiche si attribuisce ad alcuni piuttosto che ad altri.
Un errore grave che divide invece di unire. Penso infatti che dopo 75 anni ci dovrebbe essere una piena accettazione della storia, con l’assunzione della responsabilità, con la consapevolezza degli errori commessi nel passato che hanno portato purtroppo alla morte di milioni di innocenti. Morti e torturati — molte delle quali anche donne, violentate e uccise — per il semplice fatto di non aderire al regime di allora.
La violenza non è mai giustificata; che sia quindi da monito ai nostri ragazzi affinché siano pronti a costruire un futuro migliore e di pace.
E con l’importanza degli insegnamenti che ci vengono dal passato dobbiamo accettare e mettere in pratica il valore della libertà. Un concetto che ci fa comprendere come debba ancora oggi essere messo in atto con forza, tutti i giorni e in tutti gli ambiti.
Libertà che deve unire e non dividere, libertà e democrazia che si riflettono nel rispettare anche chi non la pensa come noi, altrimenti commetteremmo l’errore di dare respiro ad altri pensieri e modelli totalitaristi che, invece, dobbiamo combattere con forza.
Come con forza, cari brusaportesi dobbiamo combattere questo nemico invisibile che abbiamo imparato purtroppo a conoscere in maniera troppo repentina e improvvisa, che ci ha colto alla sprovvista, impreparati, impauriti e indifesi.
Anche Aldo Moro scriveva: “Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità”.
Serve forza, coraggio, pazienza, ma anche unità, coesione, speranza, serve fede. Impegniamoci tutti, dai più grandi ai più piccoli, dai più anziani, ai più giovani.
Oggi sono ormai due mesi che ci troviamo a lottare contro questo nemico. Sono convinto che il peggio sia passato, o meglio mi piace pensarlo e sperarlo! Abbiamo avuto tanti contagi, tanti morti, troppi morti, anche nella nostra piccola realtà, e allora questo 25 aprile lo vorrei dedicare ai nostri defunti, alle loro famiglie, ai loro cari che non hanno nemmeno potuto portare un ultimo saluto, un’ultima preghiera, un ultimo sguardo.
Che sia un 25 aprile di rinascita per tutti.
Roberto Rossi, Sindaco